La Commissione Ue ha avviato un'indagine approfondita per verificare se i contributi diretti, pari a 44 milioni di euro, concessi dal Governo italiano all'autorità portuale di Napoli siano in linea con la normativa Ue sugli aiuti di Stato.

Le risorse sono state utilizzate per rinnovare i bacini di carenaggio affittati dall'autorità portuale campana a Cantieri del Mediterraneo (CAMED), azienda responsabile per la riparazione navale nel porto di Napoli, sulla base di una concessione trentennale.

Secondo una prima ipotesi del Collegio dei commissari anche CAMED potrebbe aver beneficiato degli aiuti destinati all'autorità portuale attraverso l'accordo di concessione. In assenza di una gara d'appalto per l'uso dei bacini di carenaggio CAMED potrebbe aver rinnovato le strutture per fornire attività di riparazione navale ad un prezzo potenzialmente inferiore ai tassi di mercato.

La Commissione Ue ha pertanto dato inizio ad un'indagine per capire se gli aiuti concessi dal Governo italiano siano compatibili con la legislazione europea sugli aiuti di Stato. Gi aiuti potrebbero risultare in linea con la normativa Ue nel caso in cui venga riscontrato un obiettivo di interesse comune, come la fornitura di servizi pubblici di qualità ad un prezzo accessibile, senza falsare la concorrenza nel mercato unico.

Al momento la Commissione Ue dubita che il servizio di riparazione navale possa qualificarsi come servizio di interesse economico generale (SGEI). Attraverso l'inchiesta lanciata da Bruxelles, le parti interessate avranno la possibilità di fornire spiegazioni sulle misure sotto esame.

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