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Fondi strutturali 2007-2013: Corte Conti, in Italia frodi sopra media Ue

|Novità
15 gennaio 2015

Author: ilquotidianodellapa.it / photo on flickr La Corte dei Conti ha presentato alla Camera dei Deputati i risultati dell’indagine conoscitiva sull’attuazione e l’efficacia dei progetti finanziati dai fondi europei. Irregolarità sopra la media europea e progettazione inadeguata, i principali rilievi della Corte.

L’indagine, presentata dal presidente della sezione affari comunitari della Corte dei Conti Ennio Colasanti, ha valutato l’efficacia e la regolarità della Politica di coesione e della Politica agricola comune (PAC) in Italia. La Corte ha sottolineato come spesso i progetti finanziati dai fondi strutturali siano soggetti a forti ritardi, che portano le amministrazioni a decisione affrettate pur di concluderli e non perdere i finanziamenti. Spesso, in ogni caso, i ritardi sono tali da far effettivamente perdere le risorse allocate.

Irregolarità

Le irregolarità che spesso vengono rilevate nei progetti, ha spiegato Colasanti, portano le amministrazioni a sostituirli in fretta con altre iniziative, senza una valutazione ponderata. I progetti non completati o non operativi finiscono con l’assorbire risorse a valere sui fondi nazionali. La programmazione degli interventi tende a essere frammentata, senza una visione d’insieme, con finanziamenti a pioggia che non incidono in maniera efficace sulla competitività delle imprese.

In Italia le irregolarità nelle iniziative finanziate da fondi strutturali sono più numerose rispetto alla media europea: nel 2013 l'importo ammontava a 170 milioni di euro, di cui 91 milioni relativi a finanziamenti gestiti dalle Regioni. Di questi, 60 milioni circa riguardavano progetti finanziati dalle Regioni meridionali. Per quanto riguarda le politiche agricole, la relazione nota un incremento del 30% di irregolarità per frode, in particolare per la falsificazione di certificazioni mancanti.

Risposte alle criticità rilevate nel periodo 2007-2013

Per ovviare a questi problemi, nel novembre 2011 è stato istituito un Piano d’azione e coesione nazionale. Il Piano prevede l’individuazione di obiettivi e modalità operativi per i programmi cofinanziati dall’Ue per il settennato 2007-2013, con una revisione delle scelte compiute in precedenza. Questa riprogrammazione ha permesso il recupero di 16 miliardi di euro, che sono stati reindirizzati verso altri progetti dell'area Convergenza.

Parallelamente è stata istituita anche l’Agenzia per la coesione territoriale, con il compito di:

  • svolgere controlli sistematici sull’utilizzo dei fondi strutturali;
  • fornire assistenza tecnica alle Regioni;
  • assumere poteri sostituivi dove necessario.

Il monitoraggio sistematico delle irregolarità ha permesso anche la creazione di un database condiviso con l’OLAF, l’Ufficio europeo antifrode, per la condivisione dei dati sulle frodi. La Corte dei Conti e le Procure territoriali hanno anche intensificato i controlli sugli amministratori pubblici, permettendo così il recupero di somme anche importanti e l’incremento delle sentenze di condanna.

Prospettive

In sintesi, guardando alle sfide del settennato 2014-2020, la Corte raccomanda di porre attenzione a tre criticità da superare:

  • la programmazione inadeguata degli interventi;
  • le diffuse carenze tecniche e amministrative;
  • l’assenza di piani nazionali di riferimento.

Secondo la Corte, inoltre, é fondamentale migliorare la capacità progettuale a livello quantitativo e qualitativo, in modo da costruire infrastrutture che siano integrate nel territorio di riferimento e facciano da volano alle attività produttive.

L’auspicio è quindi che, per il prossimo ciclo di finanziamenti a valere sui fondi strutturali 2014-2020, i progetti siano più efficaci e trasparenti, con un monitoraggio costante in loco, e non solo a lavori conclusi, e con una cornice di riferimento nazionale per lo sviluppo.

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Relazione della Corte dei Conti

Photo credit: ilquotidianodellapa.it / Foter / CC BY-NC-SA

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