Nella versione approvata al Senato, la legge di Stabilità 2016 prevede per i professionisti la possibilità di accedere tanto ai super-ammortamenti sugli investimenti in macchinari ed attrezzature, quanto ai fondi strutturali europei della nuova programmazione 2014-2020. Palazzo Madama ha infatti introdotto, con il comma 475 al maxiemendamento, l'equiparazione dei liberi professionisti alle piccole e medie imprese nell'accesso ai fondi Ue, in linea con il Regolamento (CE) n. 1303 del 17 dicembre 2013.

Nonostante i Regolamenti europei siano direttamente applicabili nei singoli Stati membri, tra gli oltre 5mila emendamenti alla legge di Stabilità 2016 all'esame della commissione Bilancio della Camera hanno trovato posto anche proposte che andrebbero a limitare le possibilità di utilizzo dei fondi Ue da parte dei liberi professionisti, subordinando l'accesso al requisito dell'iscrizione ad un albo, oppure ad escluderli del tutto dalla platea dei potenziali beneficiari.

“Un clamoroso dietrofront”, secondo Confprofessioni, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione, che con una nota comune denunciano il potenziale danno a carico delle partite IVA.

Il regolamento Ue, ricordano le associazioni, ammette l’accesso al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo Sociale europeo (FSE) da parte di tutti i professionisti esercenti attività economiche, “indipendentemente dall’iscrizione in albi, elenchi, liste”. “Qualsiasi intervento teso ad escludere" tale categoria "dai fondi strutturali - precisano - è contrario al diritto europeo, oltre che discriminatorio”.

Tra l'altro, oltre a danneggiare milioni di professionisti, concludono Confprofessioni, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione, un passo indietro rispetto a quanto approvato al Senato finirebbe per rallentare ulteriormente l’utilizzo delle risorse europee, provocando impugnative e contenziosi per violazione delle norme Ue.

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Fondi Ue 2014-2020 - professionisti nel comitato di sorveglianza

Author: World Bank Photo Collection / photo on flickr