Chat with us, powered by LiveChatConfindustria: 100 proposte per l'Education - FASI
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Confindustria: 100 proposte per l'Education

|Novità
07 ottobre 2014

Scuola - Photo credit: zubrow / Foter / CC BY-NCIntroduzione dell'alternanza scuola-lavoro, semplificazione dell'apprendistato, avvio di convenzioni fra scuole e imprese, incentivi per l'imprenditore che investe in formazione. Sono alcune delle 100 proposte avanzate da Confindustria nel corso della Prima giornata dell'Education.

"Serve una scossa educativa per rilanciare la scuola: le imprese sono a servizio del sistema educativo. E' necessario arrivare subito a un piano nazionale che presenti a studenti e famiglie lo stretto collegamento che esiste fra scuola e sviluppo economico". dichiara Ivan Lo Bello, vicepresidente della Confindustria per l'Education aprendo il convegno organizzato dalla Confindustria alla Luiss.

Convegno che introduce le proposte dell'associazione degli industriali italiani nel settore dell'educazione e della formazione. 100 proposte, per la precisione, sviluppate alla luce del piano recentemente presentato dal Governo per riformare il sistema scolastico, 'La Buona Scuola'.

L'analisi fornita da Confindustria nel corso della Prima giornata dell'Education parte dai dati di fatto: l'Italia è fra i primi paesi in Europa per dispersione scolastica con un tasso medio di abbandono del 17,6%, dietro solo a Portogallo (20,8%) e Spagna (24,9%). Netto il distacco rispetto alla media europea, al 12,7%; ancor più netto il confronto con Frania (11,6%) Germania (10,6%).

Un fenomeno che costa complessivamente all'economia europea 1,25% del Pil.

"Più alti livelli di scolarizzazione significano non solo crescita del Pil ma anche maggiore inclusione sociale e fiducia reciproca”, ha commentato ancora Lo Bello.

Fra gli altri dati forniti nel corso del convegno, quelli relativi all'integrazione studio-lavoro: in Italia solo il 4% degli stuenti di età compresa fra i 15 e i 29 anni riesce a integrare le due attività, a fronte del 22% dei tedeschi. Dato legato al ritardo, di circa due anni, con cui gli studenti italiani entrano nel mondo del lavoro rispetto ai coetanei europei.

Il documento di Confindustria mostra inoltre una carenza nei tirocini formativi, “troppo pochi e brevi” e il dialogo carente fra il mondo della scuola e del lavoro.

Fra le 100 proposte avanzate per invertire marcia, le più importanti riguardano:

  • l'introduzione dell'alternanza scuola-lavoro a tutti i livelli, rendendola obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici;
  • la semplificazione dell'apprendistato;
  • l'aumento del monte ore dedicato alla formazione on The Job;
  • le convenzioni fra scuola e imprese;
  • l'introduzione di incentivi per l'imprenditore che investe in formazione;
  • l'introduzione di misure volte a favorire l'occupazione extra accademica dei giovani che concludono percorsi di dottorato;
  • l'erogazione del 25% dei corsi universitari tecnico scientifici in lingua inglese e la previsione, per gli stranieri che si laureano in Italia, di un elenco anagrafico che consenta loro di restare nel paese per un anno alla ricerca di un lavoro qualificato.

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Photo credit: zubrow / Foter / CC BY-NC

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