Chat with us, powered by LiveChatLe associazioni di categoria devono partecipare maggiormente nei processi di sviluppo - FASI
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Le associazioni di categoria devono partecipare maggiormente nei processi di sviluppo

|Novità
18 maggio 2009
Logo Corte dei conti EuropeaLo afferma la Corte dei Conti Europea in una relazione resa pubblica oggi in cui si legge che gli "Attori Non Statali" (ANS), cioè le associazioni professionali e di categoria, i movimenti ambientalisti, le università, i sindacati, le camere di commercio, nonché fondazioni e associazioni religiose, abbiano partecipato in modo limitato nel processo di cooperazione allo sviluppo, nonostante i 915 milioni di euro assegnatigli nel 2007 (pari al 10 % degli aiuti totali ai paesi in via di sviluppo).

Tale limitata partecipazione è da attribuirsi anche ai  sistemi di gestione della Commissione che, seppure ritenuti  dalla Corte  pertinenti e in grado di produrre i risultati attesi, sono basati sulla procedura dell’invito a presentare proposte, la quale non garantisce sempre il completamento puntuale della definizione dei progetti, che hanno anche una durata troppo breve.

Le procedure di supervisione e di controllo della Commissione assicurano generalmente  una corretta attuazione delle attività dei progetti degli ANS. Le parti interessate trovano comunque le procedure onerose, per cui una semplificazione è ritenuta necessaria, come è stato riconosciuto anche dal Parlamento Europeo. La Commissione sta lavorando per affrontare il problema, pure attraverso la pubblicazione di nuove guide pratiche e di moduli e documenti semplificati.

In particolare, nella relazione la Corte raccomanda alla Commissione di:

  • rafforzare le procedure per coinvolgere gli ANS nel processo di cooperazione allo sviluppo e fornire maggiori indicazioni al riguardo;
  • continuare le azioni in corso per migliorare la procedura di invito a presentare proposte;
  • fare in modo che il monitoraggio e il sostegno da parte delle delegazioni sia più mirato;
  • garantire indicazioni sufficienti, tanto alla delegazione quanto al personale degli ANS, sugli indicatori di performance;
  • lavorando con gli ANS, prendere in considerazione, per migliorare la sostenibilità, l’utilizzo di un insieme di strumenti (non solo i progetti);
  • elaborare una strategia per lo sviluppo delle capacità degli ANS nei paesi ALA e riesaminare la disparità di approccio tra gli stati ACP e ALA;
  • esaminare ulteriori modi per raggiungere gli obiettivi della politica di sviluppo delle capacità, quali gli accordi di partenariato, il finanziamento multidonatori e le sovvenzioni a cascata per meglio raggiungere le organizzazioni di base.

Corte dei Conti Europea - Relazione speciale n. 4/2009

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