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Emilia-Romagna – dimezzate le partecipate

|Novità
07 aprile 2016

La Regione avvia il piano di riordino delle partecipate: previsti risparmi per 9 milioni di euro.

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Un piano di riordino delle società in house e delle partecipazioni societarie. È quello presentato dalla Regione Emilia-Romagna, volto al dimezzamento delle partecipate e a conseguire risparmi per 9 milioni di euro.

Nello specifico, in base alle stime della Regione, si risparmierebbero 5 milioni di euro legati al taglio dei costi di gestione e 4 milioni per la riduzione della dipendenza dai finanziamenti regionali. Risorse cui va aggiunta un'entrata calcolata intorno agli 11 milioni di euro dalla vendita delle quote in capo alla Regione.  

Il piano si allinea a quanto previsto dalla Riforma della PA (legge n. 124-2015), approvata in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 20 gennaio: fra gli undici decreti attuativi del testo figura infatti anche quello sul riordino della disciplina delle partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche secondo criteri di efficienza, efficacia, trasparenza ed economicità.

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Dimezzate le partecipate

Il piano messo a punto dall'Emilia-Romagna - presentato nel corso di una conferenza stampa dal sottosegretario alla Presidenza della giunta Andrea Rossi, insieme agli assessori Emma Petitti (Riordino istituzionale), Palma Costi (Attività produttive), Patrizio Bianchi (Lavoro) e Sergio Venturi (Sanità), e che sarà approvato dalla giunta regionale nella prossima seduta - prevede innanzitutto l’uscita da 8 società partecipate, riportate nell'infografica di seguito:

Partecipate Emilia-Romagna - credit: Regione Emilia-Romagna

Fusione delle società in house

Il piano regionale prevede inoltre la riduzione (da 7 a 4) delle società in house.

Il taglio verrà messo in atto attraverso la fusione fra ERVET (Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio SpA, la società in house della Regione Emilia-Romagna che opera come agenzia di sviluppo territoriale a supporto della politiche regionali) e ASTER (Consorzio partecipato dalla Regione, le università del territorio regionale, gli enti pubblici nazionali di ricerca CNR, ENEA, INFN e il sistema regionale delle Camere di commercio) e fra LEPIDA (strumento per la pianificazione, lo sviluppo e la gestione omogenea ed unitaria delle infrastrutture di telecomunicazione degli Enti collegati alla rete Lepida) e CUP 2000 (società in house che opera nel settore della sanità elettronica e nelle reti Internet per l’assistenza).

Con tali fusioni la Regione intende aggregare le società che, per oggetto sociale e attività, presentano le maggiori attinenze, garantendo i servizi e superando le sovrapposizioni riguardanti la progettazione e lo sviluppo di piattaforme e servizi Ict e l’analisi economica, progettazione o gestione dei fondi Ue.

Dalle fusioni nasceranno due poli specializzati: il primo sulla valorizzazione di territori, ricerca e ambiente e il secondo sullo sviluppo dell’ICT regionale. Per tutte le società, in parallelo ai processi di fusione e dismissione, saranno unificate le funzioni trasversali, dunque amministrazione, gestione del personale, controllo di gestione, servizi rendicontali, legali, comunicazione e relazioni esterne. Escluso l’assorbimento del settore strategico dei servizi di prenotazione delle prestazioni sanitarie: è infatti allo studio la trasformazione di Cup 2000 in una società consortile composta dalle aziende sanitarie che attualmente ricevono i servizi, con l’obiettivo di dare continuità alle attività per le aziende e i cittadini e di garantire i livelli occupazionali.

Discorso diverso per FER (Ferrovie Emilia-Romagna) e APT (società costituita dalla Regione e dal sistema delle Camere di Commercio regionali che interviene nel settore turistico), per cui sarà attuato un percorso di riordino specifico. Visto il criterio di “stretta necessità al perseguimento delle finalità istituzionali della Regione”, per le società in questione si manterranno gli assetti societari attuali, ma in entrambe proseguirà la riorganizzazione interna già avviata e il processo di unificazione delle funzioni trasversali (personale, approvvigionamenti e contratti pubblici, prevenzione della corruzione e trasparenza).

Infine, sarà dismessa la quota della Regione in Finanziaria Bologna metropolitana (FBM).

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