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Collegato ambientale – decreto mobilita' sostenibile in Parlamento

|Novità
23 giugno 2016

Lo schema di decreto attuativo che assegna 35 milioni per la mobilità sostenibile ha ricevuto l'ok delle commissioni Ambiente e Lavori pubblici del Senato. Presto il bando per i Comuni.

Gian Luca Galletti - foto di Ministero dell'Ambiente

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Via libera dalle Commissioni Ambiente e Lavori Pubblici del Senato allo schema di decreto attuativo del Collegato Ambientale che assegna 35 milioni di euro per i Comuni con più di 100mila abitanti per incentivare iniziative di mobilità sostenibile, quali piedibus, car pooling, car sharing, bike pooling e bike sharing. È quanto il Collegato ambientale prevede in materia di mobilità sostenibile.

"“Il testo del decreto sarà esaminato dalle commissioni competenti della Camera e, nei prossimi giorni, sarà inviato al Ministero dell’Ambiente per la predisposizione del bando che consentirà agli Enti locali di presentare le proposte progettuali e la relativa richiesta di cofinanziamento”, dichiara il sottosegretario all’Ambiente con delega alla mobilità sostenibile Silvia Velo. "Si tratta di un provvedimento rilevante per la promozione della mobilità dolce che, da un lato, consentirà di ridurre le emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera e, dall’altro, promuoverà una vera e propria rivoluzione delle abitudini di spostamento dei cittadini”.

Intervenendo al convegno “COP21: cosa deve cambiare nella politica energetica italiana” organizzato da AssoRinnovabili a Roma il 24 maggio, il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha elencato i provvedimenti messi in campo dal Governo: dal Conto termico, “che disporrà di 900 milioni, di cui 700 destinati alle imprese private e 200 milioni per l’efficienza energetica nel settore pubblico” e che entrerà in vigore il 31 maggio, ai “252 milioni del Fondo Kyoto per l’efficientamento energetico delle scuole”.

Il ministro ha quindi sottolineato la necessità di una “grande alleanza” tra ambiente e industria: “dobbiamo creare una grande sinergia con l'economia o non arriveremo mai a rispettare l’accordo di Parigi. Dobbiamo andare di pari passo con lo sviluppo economico del Paese, perché l' economia del futuro o sarà ambientale o semplicemente non sarà possibile”.

“Bisogna poi continuare a investire sulle rinnovabili anche semplificando il sistema”, ha concluso il ministro.

AssoRinnovabili: necessario un deciso cambio di passo nella politica energetica

Puntare sulle energie rinnovabili consentendo all’Italia, a sei mesi dalla conferenza internazionale sul clima di Parigi, di rispettare gli accordi sul clima assunti nel corso del summit. È l’appello lanciato da AssoRinnovabili nel corso del convegno.

Più nello specifico, l'associazione ha proposto tre azioni per ridurre la CO2 e rilanciare l’industria europea. La prima prevede il rafforzamento dell’attuale Emission Trading Scheme (ETS) con l’introduzione di un prezzo minimo di almeno 20 euro/ton di CO2 destinato a crescere progressivamente, così come già introdotto nel Regno Unito e in Francia.

La seconda azione consiste nell’introduzione di una Border Adjustment Tax (BAT) sui beni e servizi importati in Europa, basata solo sulle emissioni derivanti dall’energia impiegata nelle attività di produzione e distribuzione degli stessi.

Infine, la terza proposta prevede l’obbligo per tutti i prodotti venduti in Europa di indicare sull’etichetta il carbonio emesso per la loro produzione e per il loro funzionamento: ciò permetterebbe di promuovere il consumo di prodotti maggiormente ecosostenibili.

Fonti fossili più costose delle rinnovabili

Nel corso del convegno sono inoltre stati presentati i risultati della ricerca “Il Global Cost dell’energia e gli effetti dello sviluppo delle rinnovabili”, condotta da Althesys.

In base allo studio, produrre energia utilizzando le fonti fossili costi di più rispetto alla produzione da fonti green, se si considerano le esternalità negative che carbone, petrolio e gas producono in termini di cambiamento climatico e inquinamento atmosferico con gravi danni alla salute. Le rinnovabili non rappresentano un costo per il Paese: il saldo attualizzato tra i costi e i benefici del sostegno alle rinnovabili è positivo tra i 30 e i 100 miliardi, senza contare i vantaggi per la salute e per l’ambiente.

“I dati che abbiamo presentato oggi! dichiara Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili, “dimostrano in maniera chiara e scientifica che il sorpasso delle rinnovabili sulle fossili è già una realtà: sono economicamente competitive, hanno un costo sociale nullo, creano occupazione e hanno le potenzialità per far tornare l’Italia tra i protagonisti della scena energetica e tecnologica europea. Purtroppo nell’ultimo triennio non abbiamo visto provvedimenti del Governo coerenti con questi dati. Non c’è tempo da perdere: COP21 è stata firmata, ora dobbiamo attuarla”.

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