Chat with us, powered by LiveChatElenco ministri governo Gentiloni: De Vincenti alla Coesione Territoriale - FASI
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Elenco ministri governo Gentiloni: De Vincenti alla Coesione Territoriale

|Novità
13 dicembre 2016

Claudio De VincentiNon cambia molto nel 64° governo della Repubblica Italiana, ma la volontà di ricreare il ministero per la Coesione Territoriale e il Mezzogiono è un segnale dell'attenzione che va posta sulla questione meridionale.

L'elenco dei ministri

Senza portafoglio:

  • Anna Finocchiaro, Rapporti Parlamento
  • Marianna Madia, Semplificazione e Pa
  • Enrico Costa, Affari Regionali
  • Claudio De Vincenti,  Coesione Territoriale e Mezzogiorno
  • Luca Lotti, Sport.

Con portafoglio

  • Angelino Alfano, Esteri
  • Marco Minniti, Interno
  • Andrea Orlando, Giustizia
  • Roberta Pinotti, Difesa
  • Giancarlo Padoan, Economia
  • Carlo Calenda, Sviluppo Economico
  • Maurizio Martina, Politiche agricole
  • Gian Luca Galletti, Ambiente
  • Graziano Del Rio, Infrastrutture e Trasporti
  • Giuliano Poletti, Lavoro
  • Valeria Fedeli, Istruzione
  • Dario Franceschini, Beni Culturali
  • Beatrice Lorenzini, Salute

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio: Maria Elena Boschi

In realtà un portafoglio il neo ministro De Vincenti ce l'ha ed è anche molto sostanzioso, perchè la politica di coesione in Italia vale oltre 100 miliardi di euro nel settennato 2014-2020, se includiamo pure il Fondo di Sviluppo e Coesione - FSC.

A gestire direttamente questi fondi sono i ministeri e le regioni che hanno redatto i programmi operativi di competenza; tuttavia l'importanza di questo dicastero, voluto per la prima volta da Mario Monti che lo assegnò a Fabrizio Barca, è fondamentale per assicurare la corretta spesa delle risorse che la UE ci assegna e che facciamo sempre fatica a spendere, soprattutto spendere bene.

Rispetto al governo Renzi non cambia molto anche sotto il profilo delle competenze, perchè De Vincenti come sottosegretario a Palazzo Chigi già aveva la delega alla Coesione Territoriale.

Il Mezzogiorno ha sempre avuto problemi nella spesa efficiente ed efficace dei fondi europei; l'intenzione di assegnare ad un ministro l'annosa faccenda speriamo possa in qualche modo facilitare alcuni dei tanti passaggi che caratterizzano l'intricata e complessa governance delle politiche di coesione in Italia.

Il momento è peraltro delicato, perchè la programmazione vede avvicinarsi la scadenza dei cosiddetti obiettivi intermedi, quelli cioè che consentono alle regioni di avere risorse aggiuntive se sono realizzati nei tempi stabiliti.

> Le statistiche per avere piu' fondi Ue

Già riprogrammare le risorse non spese su altri interventi - per non doverle restituire a Bruxelles - è un argomento alquanto difficile per il nostro Paese. Auguriamo a Claudio De Vincenti di poter sfatare questa triste prassi e di portare le regioni del Sud a raggiungere per tempo gli obiettivi intermedi.

C'è poi un tema ancora più delicato, il futuro delle politiche di coesione dopo il 2020. Nel 2017 comincia la discussione a Bruxelles su come dovranno essere strutturate. Per il corrente settennato Monti, Barca e Moavero riuscirono a negoziare sostanzialmente gli stessi fondi della precedente programmazione 2000-2006.

Gentiloni, Padoan e De Vincenti avranno forse solo il tempo di gettare le basi del prossimo negoziato. E' risaputo però che le buone costruzioni partono da solide fondamenta, quindi il lavoro che aspetta il nuovo governo non va sottovalutato. Mandare a Bruxelles un ministro invece che un sottosegretario pone l'Italia almeno nella giusta direzione.

> Politica Coesione – Barca, mantenere regole attuali nel quadro post 2020

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