Chat with us, powered by LiveChatTrasporti - Asstra, imprese in risalita ma ancora pochi investimenti - FASI
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Trasporti - Asstra, imprese in risalita ma ancora pochi investimenti

|Novità
20 gennaio 2017

Trasporto pubblico locale in ripresa: bilanci più sani e investimenti pronti a ripartire. 

Trasporto pubblico locale - Tram zum Hauptbahnhof

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Investimenti al centro del trasporto pubblico locale nei prossimi anni. E’ questo il senso della due giorni di convegni di Asstra, l’associazione delle imprese di Tpl, che si è appena conclusa a Roma. Le aziende del settore, stando alle analisi sui loro bilanci, hanno invertito la tendenza negativa che aveva caratterizzato gli ultimi anni: adesso riescono, con qualche eccezione limitata, a produrre valore. Resta, però, aperto soprattutto il tema del conto capitale e delle risorse da immettere nel sistema per svecchiare il parco autobus. Tra fine 2016 e inizio 2017 è iniziata una svolta, guidata dal ministero delle Infrastrutture. Che, però, potrebbe non essere sufficiente.

Lo studio sui bilanci

A supporto di questi ragionamenti, l’associazione ha presentato due ricerche, nel corso del convegno. La prima è stata dedicata a un’analisi imparziale dei bilanci delle aziende, ed è stata condotta insieme a Intesa San Paolo. Ne emerge un quadro con diversi punti positivi. Tra il 2013 e il 2015, in particolare, le aziende di Tpl, sia pubbliche che private, hanno fatto registrare una crescita cumulata dell’1,5%.

Redditività in crescita

Le performance economiche delle imprese di questo settore, insomma, sono in costante crescita, con margini in miglioramento e indicatori della redditività in salita. Resta, guardando i numeri, aperto soprattutto un problema: gli investimenti. Gli ammortamenti, infatti, tendono a scendere nelle imprese più piccole. Segno che solo i soggetti più strutturati hanno la capacità di spendere denaro per rinnovarsi.

Roncucci: luoghi comuni da smentire

“Si tratta di dati che da soli bastano a sfatare alcuni luoghi comuni che pesano sul nostro settore e sulle imprese Tpl partecipate dalle amministrazioni pubbliche. Queste, infatti, sono solo 117 sul totale di mille imprese e hanno migliorato produttività ed efficienza proprio negli anni più difficili della crisi economica, spiega il presidente di Asstra Massimo Roncucci.

Il problema delle tariffe

Restano, però, alcune difficoltà storiche, come quella relativa al costo dei biglietti. Le tariffe del Tpl, infatti, restano le più economiche d’Europa e questo danneggia il settore. Siamo a una media di 1,5 euro contro un dato che, in Francia e in Germania, arriva a sfiorare i 3 euro. E questi numeri non sono giustificati dal nostro reddito mensile medio.

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Il tema degli investimenti

La sfida che si pone per il futuro, allora, è quella degli investimenti. E’ questo il tema centrale del secondo studio presentato da Asstra nel corso del convegno, stavolta insieme a Cassa depositi e prestiti. L’analisi spiega qual è il fabbisogno necessario a soddisfare le principali necessità del trasporto pubblico locale per i prossimi anni: soprattutto, sul fronte degli autobus, del materiale rotabile, delle ferrovie locali e delle metropolitane.

Il fabbisogno stimato

Per mettere tutti questi settori in linea con gli standard europei è necessario un livello di investimenti che può essere stimato in 3,9 miliardi di euro all’anno. Risorse che, se spese, non andrebbero però a vuoto perché Asstra e Cdp stimano, con questo livello di investimenti, un ritorno potenziale per l’economia pari a 5,6 miliardi di euro ogni dodici mesi.

Delrio: detrazioni per gli abbonati

Una cifra gigantesca che, in parte, si sta già muovendo. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, intervenuto al secondo giorno di convegno, ha infatti ricordato i diversi risultati raggiunti nelle ultime settimane. Soprattutto, sono stati stanziati circa 750 milioni di euro per le gare autobus, sia nazionali che regionali. E, allo stesso tempo, è arrivata una proposta per rendere più efficaci le politiche verso gli abbonati: istituire una detrazione fiscale a loro favore. Adesso sarà il ministero dell’Economia a pronunciarsi sul tema.

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