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Pagamenti - UE boccia Italia per ritardi PA

|Novità
16 febbraio 2017

Italia nel mirino della Commissione Ue per il mancato rispetto della direttiva europea sui ritardi di pagamento.

Ritardi pagamento

MISE – finanziamenti a imprese in crisi per mancati pagamenti

Fondi Ue - Cretu, senza condizionalita' ex ante pagamenti a rischio

La Commissione europea ha richiamato Grecia, Italia, Slovacchia e Spagna per la cattiva applicazione della direttiva 2011/7/UE sui ritardi di pagamento, che definisce misure rigorose per scoraggiare i pagamenti tardivi in Europa.

In base al testo:

  • le amministrazioni pubbliche devono pagare i beni e i servizi acquistati entro 30 giorni o, in casi eccezionali, entro 60 giorni;
  • nelle transazioni tra imprese il limite è di 60 giorni, a meno che non sia stato esplicitamente concordato altrimenti.

In caso di pagamenti effettuati in ritardo rispetto a quanto concordato i creditori hanno automaticamente il diritto di chiedere interessi per i ritardi di pagamento (a un tasso superiore almeno dell'8% al tasso di riferimento della Banca centrale europea) e un risarcimento minimo di 40 euro per ogni fattura non pagata, oltre al rimborso di tutte le altre spese legate ai costi di recupero.

In base alla relazione adottata lo scorso agosto dalla Commissione Ue sull'attuazione della direttiva, i ritardi nella pubblica amministrazione sono mediamente diminuiti di 10 giorni rispetto alla situazione esistente prima dell'entrata in vigore della normativa. Tuttavia nel documento si evidenzia la necessità di compiere ulteriori progressi nell'attuazione della normativa.

Commissione Ue richiama 4 Stati membri

La situazione rimane particolarmente critica in alcuni Paesi e in questi giorni la Commissione ha invitato Grecia, Italia, Slovacchia e Spagna a prendere provvedimenti per garantire la corretta applicazione della direttiva sui ritardi di pagamento. In particolare:

  • alla Grecia è stata avviata una lettera complementare di costituzione in mora dal momento che la nuova legislazione nazionale abolisce il diritto dei creditori ad ottenere interessi e risarcimenti;
  • all'Italia è stato inviato un parere motivato, secondo step della procedura di infrazione, per il persistere di ritardi di pagamento eccessivi da parte delle amministrazioni pubbliche;
  • in Slovacchia è stata avviata una procedura per i ritardi di pagamento eccessivi nel settore della sanità pubblica;
  • la Spagna ha ricevuto una lettera di costituzione in mora perchè la legislazione nazionale proroga sistematicamente di 30 giorni il termine legale di pagamento.

Gli Stati membri hanno due mesi di tempo per comunicare alla Commissione Ue i provvedimenti adottati per evitare che le rispettive procedure di infrazione si aggravino. Nel caso dell'Italia, giunta alla seconda fase del procedimento, il Collegio dei commissari può decidere, in mancanza di risposte adeguate, di ricorrere alla Corte di giustizia dell'Ue.

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Photo credit: Philippe Put via Foter.com / CC BY-ND

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