Chat with us, powered by LiveChatPassaggio ora solare-legale: UE pronta ad abolirlo - FASI
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Passaggio ora solare-legale: UE pronta ad abolirlo

|Novità
13 settembre 2018

Ora legaleBruxelles propone di porre fine al cambio stagionale dell'ora nel 2019. Cosa significa, in termini energetici ed economici, avere solo l’ora legale.

State of the Union – le ultime proposte della Commissione Juncker

"È necessario abolire lo spostamento delle lancette. Gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l'ora legale o quella solare. È una questione di sussidiarietà. La mia aspettativa è che il Parlamento e il Consiglio condividano tale parere e trovino soluzioni che funzionano per il nostro mercato interno. Il tempo è finito".

E' quanto ha dichiarato a Strasburgo il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, in occasione del suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione. Proposta che fa seguito alla consultazione pubblica sul cambio dell'ora in Europa, che si è chiusa il 16 agosto, e che ha raccolto 4,6 milioni di risposte provenienti da tutti gli Stati membri, il numero più alto di risposte mai ricevute in una consultazione pubblica della Commissione.

L'84% dei rispondenti è favorevole all'abolizione del cambio dell'ora semestrale. E il 76% ritiene che il cambio dell'ora due volte l'anno sia un'esperienza "molto negativa" o "negativa".

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La proposta della Commissione

Tre gli obiettivi della proposta legislativa:

  • porre fine al cambio stagionale dell'ora nell'intera Unione europea;
  • stabilire un calendario chiaro e immediato per rendere effettive le modifiche;
  • incoraggiare la consultazione a livello nazionale ed europeo al fine di garantire un approccio coordinato tra i paesi.

Il testo passerà ora all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio, per ottenere l'approvazione.

Per consentire una transizione senza intoppi, la proposta prevede che ogni Stato membro notifichi entro l'aprile del 2019 se intende applicare in modo permanente l'ora legale o quella solare. 

L'ultimo spostamento obbligatorio delle lancette, per passare all'ora legale, si verificherebbe domenica 31 marzo 2019. Successivamente, gli Stati membri che intendono passare in modo permanente all'ora solare potranno effettuare un altro spostamento delle lancette domenica 27 ottobre 2019. Dopo tale data non sarà più possibile effettuare cambi stagionali dell'ora.

Perché abolire l’ora solare?

I paesi europei hanno introdotto il sistema dell'ora legale nel secolo scorso a fini di risparmio energetico, in particolare in tempo di guerra o durante la crisi petrolifera degli anni '70. A partire dal 1980 l'Unione europea ha adottato gradualmente norme che ponevano fine alle diverse scadenze del cambio dell'ora a livello nazionale. 

Nel 2018, tuttavia, lo scopo perseguito dal cambio dell'ora ha perso gran parte della sua importanza: alcuni studi suggeriscono che i risparmi energetici sono ormai marginali, mentre aumentano le lamentele dei cittadini per gli effetti negativi sulla salute.

A sottolineare gli effetti positivi in termini energetici è stata anche Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale: grazie a quell’ora quotidiana di luce in più dal 26 marzo 2017 al 27 ottobre, l’anno scorso l’Italia ha risparmiato, complessivamente, 567 milioni di chilowattora. Un valore corrispondente a minori emissioni di Co2 in atmosfera per 320mila tonnellate.

Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20,62 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2018 è pari a 116 milioni di euro, sostiene Terna.

Dal 2004 al 2017, conclude la società, il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 8 miliardi e 540 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una Regione come la Sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 435 milioni di euro.

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