Chat with us, powered by LiveChatOCSE: l'Italia investe poco per innovazione, ricerca e sviluppo - FASI
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OCSE: l'Italia investe poco per innovazione, ricerca e sviluppo

|Novità
17 dicembre 2009
Ricerca - immagine di ikaxerItalia sotto la media in materia di investimenti per l'innovazione. Questo il dato riscontrato dall'OCSE (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica) nel rapporto biennale "Science, Technology and Industry" (STI) che raccoglie diversi indici comparabili a livello internazionale. Nel 2007, solamente l'1,1% del PIL italiano è stato destinato alla Ricerca e allo Sviluppo (R&S), la metà rispetto ai Paesi del G7 (2,2%).

Il rapporto dell'OCSE è articolato in 5 aree:

  • risposte alla crisi economica;
  • focalizzazione sulla crescita di nuove aree (brevetti, pubblicazioni scientifiche, R&S in settori quali: nanotecnologia, biotecnologia ecc...);
  • competizione nel mondo economico (e-commerce, e-business, commercio di beni e servizi dell'ICT, ecc...);
  • connessione alla ricerca globale (cooperazione internazionale in R&S);
  • investimenti nell'economia della conoscenza. 

In relazione a tali aree, in Italia:

  • le imprese finanziano solo il 40% degli investimenti per R&S, mentre la media tra i Paesi dell'OCSE è del 53%;
  • la percentuale di utenti con connessione broadband (17%) è risultata tra le più basse dei Paesi del G7;
  • le aziende fanno un uso scarso dei servizi offerti dall'e-commerce, sia nella fase di vendita (3%), sia nella fase di acquisto (12%);
  • le università attraggono poco a livello internazionale, come dimostrato dal basso numero di studenti stranieri con dottorato (5%);
  • il numero di brevetti pro-capite è risultato tra i più bassi nel periodo 2005-2007 (13 ogni 1.000 abitanti).

Le performance educative italiane risultano, però, in linea con il resto dei Paesi dell'OECD. Infatti, il numero di donne laureate e di uomini laureati supera leggermente la media indicata dall'OECD.

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