Chat with us, powered by LiveChatGentiloni, non c'e' spazio per i paradisi fiscali in UE - FASI
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Gentiloni, non c'e' spazio per i paradisi fiscali in UE

|Novità
21 maggio 2020

Paolo Gentiloni - photocredit European Union, 2020Paesi Bassi, Lussemburgo, Malta, Irlanda, Cipro e Ungheria sono finite sotto il mirino della Commissione UE a causa delle politiche fiscali aggressive e dei limiti nella normativa antiriciclaggio. Non può esserci spazio per questo nell’Europa della solidarietà e dell’equità, ha fatto presente il commissario europeo per l'Economia Paolo Gentiloni presentando il pacchetto di primavera del semestre europeo.

Parlamento UE: Recovery Fund da 2.000 miliardi in aggiunta al bilancio UE 

Nel pacchetto sono presenti le raccomandazioni specifiche per paese, con le quali la Commissione UE rivolge a tutti gli Stati membri orientamenti di politica economica nel contesto della pandemia di coronavirus, concentrandosi sulle sfide più urgenti che questa comporta e sul rilancio della crescita sostenibile.

Nonostante i progressi registrati negli ultimi anni "alcune caratteristiche dei sistemi fiscali di alcuni Stati UE sono ancora usati dalle aziende per fare pianificazioni aggressive" ha sottolineato Gentiloni riferendosi a sei paesi ben precisi: Paesi Bassi, Lussemburgo, Irlanda, Malta, Cipro e Ungheria. 

Nei Paesi Bassi, ad esempio, "l’elevato livello di dividendi, royalty e pagamenti di interessi effettuati attraverso il Paese suggerisce che le norme fiscali nazionali sono utilizzate dalle società che si impegnano nella pianificazione fiscale aggressiva" si legge nelle raccomandazioni. Il Lussemburgo, invece, è il primo Paese al mondo dove gli investimenti esteri diretti vengono effettuati attraverso "special purpose entities" (società veicolo).

Malta è famosa per la sua "doppia non imposizione fiscale", mentre l'Irlanda si distingue per la sua "elevata concentrazione delle imposte sulle società, con le prime dieci imprese che rappresentano il 45% del totale", tra cui spiccano Apple, Google e Facebook.

Anche a Cipro e in Ungheria non mancano misure di pianificazione fiscale aggressiva, come l'assenza di ritenute alla fonte sui redditi.

"La pandemia di coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno inferto un duro colpo alle economie europee", ha dichiarato Gentiloni. "Le sfide che ci attendevano prima della crisi non sono però svanite: i nostri obiettivi di investimento e di riforma dovranno quindi rimanere incentrati sulla riuscita della transizione verde e della trasformazione digitale e sulla garanzia dell'equità sociale. Questo significa anche che ciascuno deve pagare il dovuto: in un'Europa della solidarietà e dell'equità non può esistere alcuna pianificazione fiscale aggressiva."

L'equità fiscale è al centro anche dell'accordo Merkel-Macron per il piano da 500 miliardi di euro per arricchire il bilancio europeo con il Recovery Fund.

"Quest'anno abbiamo riorientato il pacchetto di primavera del semestre europeo, semplificandolo per dare agli Stati membri una bussola che permetta loro di navigare nella tempesta", ha sottolineato il vicepresidente esecutivo per Un'economia al servizio delle persone, Valdis Dombrovskis. "Nell'immediato la nostra priorità sono gli investimenti nella sanità pubblica e la tutela dell'occupazione e delle imprese. Ora che andiamo verso la ripresa, il semestre risulterà essenziale, delineando un approccio coordinato per riportare le economie europee sulla strada della crescita sostenibile e inclusiva: nessuno dev'essere lasciato indietro. Abbiamo bisogno anche di riforme per migliorare la produttività e il contesto imprenditoriale. Non appena le condizioni lo consentiranno, dovremo trovare un equilibrio tra il conseguimento della sostenibilità di bilancio e lo stimolo degli investimenti."

> Raccomandazioni specifiche per paese

Photocredit European Union, 2020

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