Chat with us, powered by LiveChatPiano di risparmio energetico UE: mancato l'obiettivo di ridurre del 20 percento i consumi? - FASI
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Piano di risparmio energetico UE: mancato l'obiettivo di ridurre del 20 percento i consumi?

|Novità
29 ottobre 2010

European Commission - Foto di ZinnekeIl nuovo Piano d'azione della Commissione Europea in materia di risparmio energetico non sarà pronto prima di febbrario 2011 e si tratterà probabilmente di una versione ridotta del precedente Piano 2006, se non addirittura ridimensionata negli obiettivi, primo tra tutti quello di ridurre del 20% il consumo di energia entro il 2020.

Secondo quanto affermato dal media europeo EurActiv, sulla base di un documento preliminare che riporta le idee guida per l'elaborazione della strategia di risparmio energetico dell'UE, non sarà possibile ottenere la riduzione dei consumi auspicata, un traguardo che avrebbe garantito un risparmio di 78 miliardi annui e ridotto di 560 mila tonnellate le emissioni di CO2.

Il documento suggerisce quindi l'adozione di una serie di obiettivi che tengano conto delle situazioni specifiche dei singoli Stati membri.

D'altra parte la Commissione continua a ritenere indispensabile la posizione di target vincolanti, analogamente a quanto già fatto con la Direttiva sulle energie rinnovabili, e il prossimo 9 novembre si esprimerà in merito ad una nuova proposta di riduzione assoluta dei consumi energetici.

Dalle anticipazioni risulta che il nuovo Piano d'azione declinerà il tema dell’efficienza energetica attorno a cinque settori strategici:

  1. edilizia;
  2. trasporti;
  3. industria;
  4. settore energetico;
  5. settore pubblico.

Tuttavia il documento si limita a fissare le linee guida di questa policy, senza fornire indicazioni concrete sulla cui base intraprendere un percorso legislativo.

Un esempio riguarda il settore edilizio e in particolare la proposta di fissare dei tassi di ristrutturazione obbligatori per promuovere l’efficienza energetica degli edifici esistenti.

In questo caso l'intenzione della Commissione si scontra con l’impossibilità di obbligare gli occupanti degli stabili a compiere i lavori di ristrutturazione, con gli alti costi richiesti per l'ottimizzazione degli stabili e con la carenza di competenze specifiche in materia da parte degli operai.

Analogamente per quanto riguarda i trasporti la Commissione si limita a confermare le indicazioni del Libro bianco sui trasporti, attualmente in corso di preparazione da parte del dipartimento competente.

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