Le raccomandazioni della Commissione per quanto riguarda i singoli Paesi sono sostanzialmente due:

• la necessità di implementare il proprio piano d'azione nazionale e di elaborare forme di finanziamento il più possibile convenienti e chiare per gli investitori;
• l'impegno a raddoppiare gli investimenti, portandoli da 35 miliardi a 70 miliardi di euro l'anno.

Ciò che però potrà imprimere una vera accelerazione allo sviluppo delle energie rinnovabili è il conseguimento di una maggiore collaborazione tra i Paesi dell'Eurozona, soprattutto per quanto riguarda la convergenza dei regimi di sostegno, e di una migliore integrazione delle fonti rinnovabili nel mercato unico europeo, misure che secondo la Commissione consentirebbero di risparmiare 10 miliardi di euro ogni anno.

A tal fine gli Stati possono usufruire dei cosiddetti "meccanismi di cooperazione", strumenti diretti ad agevolare il raggiungimento degli obiettivi nazionali mediante la condivisione di progetti e risorse con altri Paesi o attraverso la possibilità di sviluppare le energie rinnovabili in paesi terzi.

Tra questi la Commissione segnala:

1. i Trasferimenti statistici, grazie ai quali uno Stato membro con un surplus di energia rinnovabile è in grado di "vendere" statisticamente una quota ad un altro Stato membro, le cui fonti energetiche rinnovabili possono essere più costose;
2. i Progetti comuni, con cui un nuovo progetto di energia rinnovabile in uno Stato membro può essere co-finanziato da un altro Stato membro e la produzione condivisa statisticamente tra i due;
3. i Regimi di sostegno congiunto, per cui due o più Stati membri convengono di armonizzare del tutto o in parte gli strumenti di aiuto previsti nei rispettivi ordinamenti.

Renewable Energy: Progressing towards the 2020 target