Chat with us, powered by LiveChatIl Parlamento europeo chiede piu' impegno per la risoluzione dell'emergenza rifiuti in Campania - FASI
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Il Parlamento europeo chiede piu' impegno per la risoluzione dell'emergenza rifiuti in Campania

|Novità
04 febbraio 2011

Trash container - Foto di PatrickCon 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede alla Commissione di intervenire affinché l'Italia rispetti la legislazione comunitaria sulla gestione dei rifiuti urbani, pena la non assegnazione dei fondi strutturali attualmente bloccati, dando seguito alla sentenza della Corte di giustizia del marzo scorso.

La Commissione europea sta attualmente valutando il piano di gestione dei rifiuti presentato dall'Italia e la sua conformità rispetto al diritto comunitario, ma il Parlamento giudica insufficienti i progressi compiuti finora per far fronte allo stato di crisi e per incrementare la prevenzione e il riciclo e ha mosso critiche severe nei confronti di alcune delle misure adottate.

Nel mirino degli eurodeputati innanzitutto la militarizzazione dei siti e la nomina di commissari straordinari, misure che non offrono garanzie di trasparenza e di legittimità istituzionale e rischiano di dare spazio all'infiltrazione di organizzazioni criminali.
Altrettanto negativo il parere circa la localizzazione delle discariche, processo che si chiede alla Commissione di monitorare per evitare l'utilizzo di aree protette, come nel caso della discarica di Terzigno che si trova all'interno del Parco Nazionale del Vesuvio.

La raccomandazione del Parlamento alla Commissione è dunque quella di garantire il rispetto delle regole comunitarie, controllandone gli sviluppi ed eventualmente ricorrendo a sanzioni monetarie nei confronti delle autorità campane inadempienti.

Infine i parlamentari hanno suggerito di non trascurare la necessità del confronto con i cittadini, pervasi da un forte senso di sfiducia nelle istituzioni, e hanno chiesto  di modificare la normativa UE sui rifiuti in modo da vietare categoricamente la costruzione di discariche nei siti Natura 2000.

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