Chat with us, powered by LiveChatRoma, terreno fertile per l'imprenditoria femminile - FASI
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Roma, terreno fertile per l'imprenditoria femminile

|Novità
08 marzo 2011

Tempio di Andriano Sede CCIAA di Roma - Foto di ZavijavahIn occasione dell'8 marzo la giunta della Regione Lazio ha varato importanti provvedimenti a favore delle donne. Tra questi lo stanziamento di 4 milioni di euro per la realizzazione di interventi per la conciliazione e di 500 mila euro per la promozione delle politiche di genere e delle pari opportunità, l'istituzione di un concorso fotografico annuale dal titolo "Donne e Lavoro" e la predisposizione di un corso di alta formazione per l'imprenditoria femminile in agricoltura nell'ambito del Pacchetto Giovani del Programma di sviluppo rurale 2007-2013.

Le imprese femminili sono in aumento e nella Provincia di Roma crescono 10 volte di più di quelle maschili, caratterizzandosi, tra le altre cose, per la forte propensione all'innovazione. Un successo che contribuisce in misura sempre maggiore alla crescita dell'economia locale e che richiede di essere sostenuto quando si scontra con gli ostacoli dell'eccessiva burocrazia, delle difficoltà nell'accesso al credito e delle ancora insufficienti politiche per la conciliazione.

I dati del rapporto “M'illumino d'impresa”, presentato l'8 marzo in un convegno organizzato dalla Camera di Commercio di Roma e dal suo Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile, parlano chiaro: nella Provincia di Roma le imprese femminili sono cresciute del 6,2% tra giugno 2009 e giugno 2010 (superando le 94 mila unità alla fine del secondo semestre 2010), più che nel Lazio (5%) e a livello nazionale (2,1%), e soprattutto rispetto a quelle maschili (0,6%).

Sono prevalentemente ditte individuali, ma aumentano le società di capitali, e operano principalmente nel commercio, negli alloggi e nella ristorazione, nei servizi e nelle costruzioni.

Il rapporto, che costituisce un approfondimento territoriale dell'indagine nazionale “Impresa in genere”, smentisce anche un immaginario diffuso che attribuisce alle donne una debole propensione alla dimensione di rischio tipica di ogni progetto imprenditoriale.

Innanziutto le imprese femminili non sono così frequentamente il risultato della trasmissione o del rilevamento di imprese già esistenti, ma al contrario si tratta per il 71% di imprese costituite ex-novo.

In secondo luogo dalla ricerca risulta che le donne godono non solo di buone competenze dovute ai noti risultati in termini di scolarizzazione, ma anche di specifiche conoscenze per quanto riguarda gli aspetti tecnici del fare impresa.

Infine le donne esprimono una forte tendenza all'innovazione: nell'ultimo anno, infatti, il 33,7% delle imprese femminili della Provincia di Roma ha realizzato almeno un investimento diretto all'innovazione, dall'acquisto di macchinari e tecnologie a quello di brevetti e licenze.

Un elemento di forza quest'ultimo che sembra tradursi, il più delle volte, in maggiori difficoltà per l'ottenimento di credito da parte delle banche, cui si aggiungono, tra le principali criticità, il rapporto con le pubbliche amministrazioni a cui forniscono servizi, a causa dei ritardi nei pagamenti, e le difficoltà nell'adempiere le pratiche burocratiche.

Alle questioni condivise da tutto il sistema dell'imprese, si aggiungono poi quelle segnatamente legate al genere, tra cui spiccano il tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, l'assenza di sostegni durante la maternità per le donne che non svolgono un lavoro dipendente, la scarsa rappresentanza nei consigli di amministrazione e i differenziali salariali.

Proprio per rispondere a queste criticità e alle necessità più specifiche manifestate dalle imprenditrici, nell'avvio di nuove attività e nel corso del tempo, nascono, in seguito ad un protocollo tra Unioncamere e Ministero dello sviluppo economico, i Comitati per la promozione dell'imprenditoria femminile.

In particolare il Comitato che fa capo alla Camera di Commercio di Roma, presieduto da Alberta Parissi, si concentra su quattro aree di intervento: credito, best practice e territorio, risorse umane e politiche di conciliazione, comunicazione e promozione.

Tra le varie iniziative in via di definizione da parte del Comitato la sperimentazione del bilancio di genere, la formulazione di nuovi strumenti per la conciliazione da adottare nelle aziende, l'organizzazione di attività formative e informative rivolte alle imprenditrici e a breve anche due premi annuali, “Migliore idea innovativa al femminile” e “Vinci la tua sede per un anno” presso il tecnopolo Tiburtino, i cui bandi saranno pubblicati nelle prossime settimane.

M'illumino d'impresa

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