Chat with us, powered by LiveChatUE: incentivare la tutela della biodiversita' - FASI
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UE: incentivare la tutela della biodiversita'

|Novità
29 aprile 2011

Biodiversity - Foto di CarolinePic-Kepler-NakeIl prossimo 4 maggio la Commissione europea presenterà la sua Strategia sulla biodiversità per il 2020 che, insieme alle roadmap sulla riduzione delle emissioni di CO2 e sui trasporti per il 2050, fornisce il quadro delle indicazioni comunitarie in materia di sostenibilità e tutela ambientale.

Nel 2010 l'European Environment Agency (EEA) ha presentato un rapporto sullo stato della biodiversità, che segnalava la debolezza dei benefici garantiti dagli ecosistemi (ecosystem services), quali l'impollinazione delle colture, l'aria pulita, l'acqua, il controllo delle inondazioni o delle erosione, e l'insufficienza delle politiche adottate per la loro tutela.

Obiettivo della strategia è fare sì che gli Stati membri tengano conto del valore della natura in tutte le politiche e i piani economici nazionali, attraverso una prima valutazione dei benefici della biodiversità e dei costi, tanto della sua protezione che della sua perdita. Naturalmente "essendo consapevoli che non tutto può essere valutato in termini monetari", come sottolineato dal capo dell'unità Biodiversità della Commissione europea, François Wakenhut.

Il documento si avvale del lavoro di ricerca condotto in questi anni dal Joint Research Centre dell'UE per mappare i servizi ecosistemici a livello europeo - i cui primi risultati sono raccolti nella bozza di atlante dei servizi ecosistemici pubblicata nel marzo scorso - e degli studi per la contabilizzazione del valore degli ecosistemi condotti nell'ambito del progetto Economics of Ecosystems and Biodiversity (TEEB) delle Nazioni Unite.

Oltre agli ecosystem services, tra i concetti chiave della strategia europea figurano le infrastrutture verdi, cioè gli investimenti per recuperare, conservare ed accrescere il capitale naturale.

La Commissione intende sostenere questi interventi ampliando l'applicabilità dei pagamenti per i servizi ecosistemici (PES), sfruttati finora soprattutto in ambito pubblico, ad esempio nell'ambito della Politica Agricola Comune (PAC), includendo anche i pagamenti privati. I PES vengono effettuati dai beneficiari dei servizi ecosistemici ai gestori di risorse naturali in cambio della loro adozione di pratiche sostenibili che migliorino o garantiscano la fornitura di servizi.

Per attrarre investimenti da parte del settore privato, è previsto anche l'intervento della Banca europea degli investimenti.

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