Chat with us, powered by LiveChatGiovani agricoltori specie a rischio, come salvarli nella PAC 2014-2020 - FASI
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Giovani agricoltori specie a rischio, come salvarli nella PAC 2014-2020

|Novità
15 giugno 2011

Farmer - European commission creditIl rinnovamento generazionale deve essere alla base della Politica Agricola Comune (CAP) post-2013, ha affermato il presidente del Consiglio europeo dei giovani agricoltori (CEJA), Joris Baecke, in vista del dibattito sul budget comunitario 2014-2020 che inizierà il prossimo luglio alla Commissione europea.

La piramide dell'età è rovesciata nel settore agricolo, con solo il 6% di agricoltori under 35 e oltre il 33% di over 65. Se vogliamo realmente rinnovare questo settore, ha affermato il presidente, non dobbiamo chiederlo a coloro che dovrebbero già essere in pensione.

Oggi avviare un'impresa agricola appare un'avventura rischiosa e non appagante: l'acquisto di un terreno non solo è costoso ma è reso sempre più difficile dalla scarsità di campi coltivabili; a questo si aggiungono gli investimenti per i macchinari, ostacolati dalle difficoltà incontrate dai giovani agricoltori nell'accesso al credito.

Chi riesce nell'impresa dovrà fare i conti con ricavi inferiori agli investimenti, ha ribadito Baecke, che potranno essere compensati solo dopo molto tempo. La situazione è aggravata dalla crescente volatilità dei prezzi, che colpisce la stabilità e rende i giovani agricoltori più vulnerabili.

Secondo Baecke le misure previste dal secondo pilastro della PAC non rispondono alle attuali esigenze dei giovani agricoltori; il 3% dei fondi a loro destinati, infatti, non viene usato o usato parzialmente in molti Stati membri.

Nella nuova CAP dobbiamo assicurare l'ingresso dei giovani in agricoltura, ha proseguito il presidente, altrimenti tra dieci anni un terzo degli agricoltori sarà composto esclusivamente da over 75. Affinché gli Stati membri facciano dei giovani agricoltori una priorità, è necessario cambiare i livelli di cofinanziamento indicati nel secondo pilastro, portandoli da 50-50% a 20-80%, con l'80% dei fondi proveniente da Bruxelles.

In merito all'accordo UE-Mercosur sul libero scambio, il presidente ha confermato il suo supporto solo se al comparto agroalimentare verrà dedicato uno spazio proprio, separato dagli altri settori.

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