Chat with us, powered by LiveChatUmbria: insieme ad altre quattro regioni per una politica turistica comune - FASI
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Umbria: insieme ad altre quattro regioni per una politica turistica comune

|Novità
03 agosto 2011

Prodotti tipici Italia centrale - foto di Domenico NeriI rappresentanti politici dell'Italia di mezzo - definizione con cui ci si riferisce alle regioni centrali accomunate da una simile identità economica e sociale - si sono riuniti ad Ancona per discutere un piano di iniziative di promozione turistica e culturale e progettare una risposta comune alla crisi economica.

Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Marche presentano un tessuto produttivo fondato sulla piccola e media impresa, un ricco patrimonio culturale e naturale e un’agricoltura di qualità.

Il punto centrale individuato per il rilancio delle regioni è la promozione della collaborazione in ambito turistico, in linea con le iniziative che negli anni scorsi hanno condotto alla realizzazione di itinerari tematici interregionali.

Le proposte presentate durante la riunione sono state raccolte in un documento. Tra queste:

  • la promozione internazionale integrata, in collaborazione con l’ENIT;
  • il progetto “Le Vie del Gusto”, che prevede l'ideazione di percorsi enogastronomici;
  • la promozione delle eccellenze agroalimentari;
  • la salvaguardia della tradizione gastronomica del territorio;
  • la realizzazione di una filiera turistico-culturale-ambientale, attraverso itinerari tematici tra le regioni.

Fabrizio Bracco, assessore umbro al Turismo, ha sottolineato come “le cinque Regioni possano costituire, insieme, un ‘unicum’ in grado di intercettare e rappresentare le nuove istanze di un turismo che privilegia la natura, il paesaggio, la cultura e che vuole percepire tutta la storia di un territorio e le tradizioni di una popolazione locale ospitale e accogliente. Turismo e cultura, che sono veri e propri assi portanti di quest’area, ha concluso Bracco, possono essere il denominatore comune di una collaborazione che dovrà trovare prosecuzione anche in altri settori dell’economia”.

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