Chat with us, powered by LiveChatImprenditoria femminile: un protocollo per rafforzarla - FASI
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Imprenditoria femminile: un protocollo per rafforzarla

|Novità
21 febbraio 2013

Imprenditoria femminilePer sostenere e ampliare il ruolo dell'imprenditoria femminile, i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, Elsa Fornero e Corrado Passera, e il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello rinnovano un protocollo d’intesa sul tema. L'accordo, della durata di 5 anni, intende sostenere un settore che, nel 2012, si è rivelato uno dei più dinamici del sistema produttivo.

Il protocollo raccoglie le indicazioni della Commissione europea in materia di politica industriale. Tra queste, la necessità di offrire migliori opportunità alle donne, che rappresentano il 52% della popolazione, ma appena un terzo degli imprenditori.

Il documento ridefinisce, infatti, la 'mission' dei 105 Comitati per l’imprenditoria femminile (Cif) presenti presso tutte le Camere di Commercio, che avranno il compito di:

  • operare per lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria;
  • partecipare alle attività delle Camere di Commercio per lo sviluppo dell’imprenditoria locale in un’ottica di genere;
  • promuovere indagini conoscitive sulle realtà locali per individuare opportunità di accesso delle donne nel mondo del lavoro e, in particolare, dell’imprenditoria;
  • mettere a punto iniziative per lo sviluppo dell’impresa femminile;
  • attivare iniziative per facilitare l’accesso al credito;
  • curare attività di ricerca e studio, coltivare relazioni con il mondo dell’istruzione e della formazione.

Il protocollo parte dal lavoro svolto in questi anni dai Cif - che comprende il Tavolo di coordinamento a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese al femminile, costituito presso la direzione generale del Mise,  e il lancio del portale www.imprenditoriafemminile.camcom.it da parte di Unioncamere – e affida ad Unioncamere due compiti: realizzare un rapporto triennale sull’imprenditoria femminile e creare un coordinamento regionale dei Comitati presso le 20 unioni regionali delle Camere di commercio, per rendere più fluido il collegamento tra istituzioni centrali e i Cif.

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