Chat with us, powered by LiveChatRisparmio energetico: CdM discute decreto per la proroga degli incentivi fiscali - FASI
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Risparmio energetico: CdM discute decreto per la proroga degli incentivi fiscali

|Novità
24 maggio 2013

Efficienza energetica - foto di Diego Ciarloni Il Consiglio dei ministri ha avviato l’esame del decreto per il recepimento della Direttiva 2010/31 in materia di prestazione energetica degli edifici e per la proroga degli incentivi fiscali per il risparmio energetico e le ristrutturazioni edilizie. La proroga dell'ecobonus del 55% era stata annunciata dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Zanonato, durante l'assemblea di Confindustria. Occasione in cui il ministro ha parlato anche di un pacchetto di misure per la crescita - con interventi in tema di infrastrutture, debiti della Pubblica amministrazione, accesso al credito, semplificazioni e liberalizzazioni - e ha ipotizzato la deducibilità dell'Imu sugli immobili strumenti all'attività d'impresa.

Decreto risparmio energetico

Il decreto sul risparmio energetico discusso oggi dal Cdm risponde a due urgenze: da una parte, sanare la procedura d'infrazione a carico dell'Italia per il mancato recepimento della Direttiva 2010/31; dall'altra, mantenere il sostegno alle ristrutturazioni edilizie per l'efficientamente energetico, necessarie per il raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020.

In primo luogo, quindi, il decreto prevede:

  • una nuova metodologia, valida a livello nazionale, per il calcolo della prestazione energetica degli edifici;
  • l'individuazione di requisiti minimi di prestazione energetica, da applicare sia agli edifici nuovi che a quelli oggetto di ristrutturazioni rilevanti, da aggiornare ogni 5 anni;
  • la definizione dei cosiddetti “edifici a energia quasi zero”, insieme all'elaborazione di una strategia per favorirne la diffusione nel quadro di un Piano nazionale che guardi fino al 2015. Per il 31 dicembre 2020 l'obiettivo è che tutti gli edifici di nuova costruzione siano a energia quasi zero,
  • la previsione di un sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici che comprenda informazioni sul consumo energetico, quanto raccomandazioni per migliorarlo. Tale attestato sarà obbligatorio in tutti i casi di costruzione, vendita o locazione di edifici o unità immobiliari e per tutti gli immobili occupati dalla Pubblica Amministrazione.

Messi a punto questi aspetti tecnici sarà possibile procedere alla proroga degli incentivi fiscali.

Zanonato all'Assemblea di Confindustria

La conferma delle misure di detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica era stata annunciata dal ministro Zanonato, intervenendo all'Assemblea di Confindustria, insieme ad altre cinque priorità:

  • smaltimento dei debiti della PA, con l'entrata in vigore, entro il prossimo 8 giugno, del decreto attualmente in discussione al Senato,
  • migliore accesso al credito e potenziamento del Fondo Centrale di garanzia, in particolare attraverso:
    - la revisione dei criteri di selezione delle imprese;
    - l'incremento del livello di copertura su alcune tipologie di garanzia concesse dal Fondo;
    - la verifica dell’effettiva riduzione dei tassi d’interesse praticati dalle banche sui finanziamenti che godono della garanzia pubblica;
  • rafforzamento della misura di defiscalizzazione sulle infrastrutture, che dovrebbe applicarsi agli investimenti superiori a 50 milioni di euro e non a 500 milioni di euro come previsto attualmente;
  • riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, ad esempio accelerando l’attuazione dell’Agenda Digitale e semplificando il Sistri;
  • misure di liberalizzazione per i settori assicurativo, dell’energia elettrica e del gas e della distribuzione dei carburanti, insieme a interventi per allineare il costo dell’energia a quello degli altri paesi europei.

Zanonato ha anche ipotizzato una rimodulazione dell’Imu “che tenga conto anche delle esigenze delle imprese”, ad esempio con forme di “deducibilità dell’imposta pagata sugli immobili strumentali alle attività produttive”.

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Direttiva 2010/31

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