Chat with us, powered by LiveChatMiur: fondi per ricercatori e precari tra le priorita' di programma - FASI
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Miur: fondi per ricercatori e precari tra le priorita' di programma

|Novità
07 giugno 2013

Universita' - foto di Michele Ficara ManganelliPiù risorse per l'edilizia scolastica, assunzione di 44mila insegnanti precari, lotta alla dispersione scolastica, azioni per promuovere la ricerca, recupero di 300 milioni di euro per il Fondo degli atenei. Sono queste le priorità programmatiche illustrate nelle scorse ore dal ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza alle commissioni Istruzione di Camera e Senato. Tra gli interventi da mettere in atto nell'immediato futuro, l'inserimento del piano nazionale per i ricercatori nel decreto sul lavoro giovanile che il governo conta di varare entro il mese di giugno.

Tra i punti cardine dell'azione che il Miur intende portare avanti nei prossimi mesi, il ministro Carrozza ha citato:

  • la raccolta di maggiori risorse destinate all'edilizia scolastica, anche attraverso fondi della Banca europea per gli investimenti (Bei) e della Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa;
  • il rafforzamento dell'autonomia scolastica,
  • un piano per la formazione dei docenti;
  • l'assunzione negli anni scolastici 2014/17 di 44mila precari;
  • interventi per la lotta alla dispersione scolastica;
  • il rafforzamento delle sezioni primavera;
  • il consolidamento dell'istruzione tecnica e professionale;
  • un piano straordinario per il reclutamento dei ricercatori attraverso un bando nazionale per l'estensione a mille studiosi che operano in Italia del Programma Rita Levi Montalcini, riservato originariamente ai ricercatori operanti all'estero, di durata triennale e con costo stimato di 70 milioni di euro annui;
  • ripristino dei 300 milioni del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) degli atenei.

"L'istruzione e la ricerca scientifica – ha spiegato la Carrozza – sono fattori determinanti per lo sviluppo economico. […] L'impatto del capitale umano sulla crescita economica passa anche per il suo effetto sulla disuguaglianza economica e sociale".

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