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Italiane l'invenzione della luce superfluida e del motore a batteri

|Strategie
11 settembre 2013
 RicercatoriLuce superfluida e motore a batteri: sono made in Italy due importanti risultati nell’ambito della ricerca scientifica dall’applicazione potenzialmente rivoluzionaria, la prima per le telecomunicazioni, la seconda per le nanotecnologie. A riportarli è l’Istituto Nazionale di Fisica per la Materia (INFM). L’esistenza della luce superfluida è stata appena dimostrata a Parigi da una collaborazione tra l’INFM-CNR di Trento, l'Università di Paris 7, e l’Università Paris 6. La predizione di questa luce è tutta italiana, e risale solo a cinque anni fa grazie a un lavoro di Iacopo Carusotto (INFM-CNR di Trento) e Cristiano Ciuti (Paris 7) del 2004.

Nel suo viaggio attraverso l’aria e i materiali più vari, la luce comune viene deviata e dispersa. Dopo un temporale, ad esempio forma arcobaleni. Nella nebbia, si riflette sulle gocce d’acqua in sospensione creando un accecante muro luminoso. Nei cristalli, viene deviata dalle imperfezioni interne che la distorcono e disperdono. La luce superfluida invece, sarebbe in grado di attraversare tutti questi materiali senza la minima difficoltà: i fotoni che la compongono infatti, avrebbero interazioni tra loro talmente forti che la luce stessa comincerebbe a comportarsi come un vero e proprio fluido. Uno stato simile a quello di altri “super”, come l’elio superfluido, che da normale liquido come l'acqua si trasforma in un superfluido capace di scorrere senza

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