Chat with us, powered by LiveChatHorizon 2020 - Italia, novita' per costi personale di ricerca - FASI
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Horizon 2020 - Italia, novita' per costi personale di ricerca

|Novità
22 settembre 2016

Assegni di ricerca e collaborazioni rientreranno tra i costi diretti del personale per le rendicontazioni dei progetti di Horizon 2020

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Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini rende noto che la Commissione Ue ha dato il via libera, dopo un negoziato condotto con l'Italia, all'ammissibilità dei costi per gli assegni di ricerca, collaborazioni coordinate e continuative (co.co.co) e collaborazioni a progetto (co.co.pro) per le rendicontazioni dei progetti di Horizon 2020. L'esclusione delle spese avrebbe penalizzato l'Italia nella competizione per i fondi europei, con una perdita stimata in 1,7 miliardi di euro.

Horizon 2020, novità per il personale di ricerca

In una serie di linee guida pubblicate nel 2015, la Commissione Ue aveva specificato che nell'ambito del nuovo programma europeo per la ricerca e l'innovazione Horizon 2020, rispetto al Settimo Programma Quadro (7PQ), l'Italia non avrebbe potuto più inserire gli assegni di ricerca, le co.co.co e co.co.pro fra i costi diretti del personale per la rendicontazione dei progetti H2020; in base alle linee guida gli assegni di ricerca e le collaborazioni dovevano essere considerati come subcontratti o costi di servizio.

La Commissione Ue aveva giustificato l'esclusione degli assegni di ricerca e delle collaborazioni dai costi diretti del personale spiegando che si tratta di contratti che non prevedono il vincolo della subordinazione e del rispetto di un orario di lavoro predeterminato; inoltre i contributi previdenziali di questi contratti non sono versati nella stessa cassa dei lavoratori dipendenti ma in una gestione separata.

La questione ha sollevato molte perplessità in Italia, poiché le novità introdotte dal nuovo programma Ue disincentivano la partecipazione del personale di ricerca a Horizon 2020, penalizzando l'Italia nell'accesso ai fondi europei. Il mondo accademico italiano si è quindi mobilitato, chiedendo l’intervento del MIUR, affinché la Commissione europea:

  • prendesse atto del fatto che gli assegni di ricerca e le collaborazioni rientrano, sia a livello normativo comunitario sia a livello normativo nazionale, nella categoria 'costi di personale';
  • eliminasse la richiesta di un ammontare orario nei contratti rispondenti alla figura dell’in‐house consultant.

Risposta della Commissione Ue

Dopo un negoziato condotto con l'Italia, la Commissione Ue ha annunciato che gli assegni di ricerca e le collaborazioni saranno presto considerati costi diretti del personale per le rendicontazioni dei progetti di Horizon 2020. Nei prossimi giorni sarà modificato il 'Model Grant Agreement' per consentire di risolvere i problemi legati a queste tipologie di contratto.

"Si tratta di un risultato importante frutto di una trattativa che abbiamo portato avanti con convinzione. La decisione presa dalla Commissione Ue rischiava infatti di lasciare fuori dai bandi di Horizon 2020 tanti giovani, penalizzando il nostro Paese. Sarebbe stato un duro colpo che ci avrebbe reso meno competitivi nell’accesso ai fondi europei", ha commentato il ministro Giannini.

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Photo credit: Idaho National Laboratory via Foter.com / CC BY

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